L’importanza di chiamarsi Ernesto

Tecnica: teatro d’attore e videoproiezioni
Interpreti: 8 attori
Durata: 1 ora circa
Età consigliata: dai 11 anni in su

Jack, tutore della giovane Cecily, ha inventato l’esistenza di Ernest, suo scapestrato fratello, e ogni volta che si annoia nella sua tenuta in campagna fugge in città, con la scusa di andare a rimediare all’ennesima bravata del fratello immaginario. Jack, conosciuto in città col nome di Ernest, ama Gwendolyn, la cui madre lo rifiuta come pretendente in quanto orfano senza passato. Algernoon, fingendo di essere lo sbandato fratello di Jack, piomba nella sua villa di campagna e s’innamora di Cecily, ragazza sognante che ha sempre desiderato fidanzarsi con un uomo che si chiamasse Ernest. Da qui inizia una serie di equivoci, scambi di persona e incastri fino all’ironica e lieta conclusione.

Una commedia esilarante e avvincente, in cui Wilde riesce nello scopo di fare una satira contro la falsa morale dell’epoca vittoriana durante la quale molte persone rispettabili conducevano una doppia vita nascosta. L’umorismo di Wilde è pieno di nonsense, equivoci, ironia, giochi di parole. La messa in scena rispecchia l’originale accorciandone semplicemente la durata ma mantenendo invariato l’intreccio e i personaggi.